IL DIRETTIVO

PRESIDENTE

Michele Soldà

VICE PRESIDENTE

Simone Giacomin


SEGRETARIO

Elisa Soldà

CONSIGLIERI

Paola Falda

Filippo Bellin

Christian Dall'Igna

Luca Canella

Gianluca Groppo

Matteo Soldà 

Lucia Dal Maso

Lara Contartese


PROBIVIRI

 Gianni Biasolo

Dario Beggin

Moreno Veronese

OBBIETIVI

Riceviamo una paga per quello che facciamo? Certamente che sì. La nostra paga sarà la gioia di quando vedremo il nostro "carretto" passare spedito verso il traguardo dell'aggregazione della gente, del gusto della compagnia, dell'ebbrezza di far festa insieme.

Tutto questo con i nostri 200 stupendi soci e oltre 100 collaboratori!!! 

La Pro loco Ponte si impegna nell’attuare i seguenti obiettivi: 

riunire in associazione tutti coloro che hanno interesse allo sviluppo turistico e culturale del paese; 

promuovere iniziative atte a tutelare, valorizzare e far conoscere i valori naturali, artistici e culturali della zona; 

promuovere e coordinare iniziative quali convegni, gite, escursioni, spettacoli pubblici, festeggiamenti, manifestazioni sportive e ricreative, fiere, mostre, ecc. 

impegnarsi per la salvaguardia del patrimonio storico, artistico, culturale, folkloristico ed ambientale del paese; 

sviluppare l’ospitalità e l’educazione ambientale  

Inoltre, ma è il punto cardine dell’attuale direttivo della pro loco, ci si impegna per valorizzare sempre di più le iniziative dei vari gruppi, siano essi riconosciuti o spontanei, al fine di creare legami che rendano il paese una comunità viva e partecipe.

Sotto alcune foto dei membri dei direttivi passati e attuale.

ASSOCIAZIONI

PARROCCHIA SACRO CUORE DI GESU'

L’attuale Chiesa fu costruita negli anni 1924-1926 e fu benedetta il 20 giugno 1926. Con decreto vescovile 1 gennaio 1930 fu eretta in Curazia indipendente e con analogo decreto del 9 ottobre 1942 venne insignita della dignità parrocchiale e smembrata dalla matrice di Barbarano.

(sotto alcune foto della chiesa attuale)


AZIONE CATTOLICA PONTE

Ma che cos’è l’Azione Cattolica (A.C.I.) perché anche Zucchero ne parli in una sua canzone?

E’ un'associazione di laici che vive all’interno della Chiesa e che si mette al servizio della Chiesa. 

Viva e fiorente nel nostro paese da molti anni, essa vede quest’anno circa 90 iscritti e numerosissimi simpatizzanti: bambini, giovani, adulti che si impegnano in modo stabile e costante per contribuire, ciascuno con le ricchezze della propria età, a realizzare la missione della Chiesa nell’ordinarietà e negli ambienti di vita di ogni giorno, ovvero a vivere le dimensioni: 

della preghiera: come momento di relazione con Cristo e di formazione/crescita personale alla luce della Parola di Dio; 

della missionarietà: diventando compagni di strada per gli altri (iscritti e non) e offrendo la propria disponibilità affinché l’uomo sia sempre più uomo 

dell’azione: … è la differenza tra chi vuole essere “turista” e chi è “viaggiatore”, cioè tra chi vuole conoscere solo il luogo d’arrivo senza curarsi dell’organizzazione, della scoperta e della fatica che preparare un viaggio comporta, e chi, invece, medita percorsi, saggia gli itinerari, scopre combinazioni e, quando giunge al luogo desiderato, questo non rappresenta che una parte del percorso. 

In queste diverse ottiche sono molte le iniziative che vengono proposte e che per le quali è gradita la presenza di tutti. Te ne diamo un saggio elencando le attività previste per i prossimi mesi. Chissà che anche tu ti possa appassionare e venire così a conoscerci

(sotto alcune foto di gruppo di gite svolte nei primi anni 2000)

SACRATISSIMO CORDIJESU
Cappella Musicale - Ponte di Barbarano

Precedentemente nominata Schola Cantorum di Ponte di Barbarano è nata per caso nel 1988 col semplice scopo di rendere più gioioso il matrimonio di due amici. Nell’arco di alcuni mesi, i cantori si sono messi al servizio della comunità parrocchiale, animando le S. Messe nelle feste e nelle solennità.

Da allora il coro si è rinnovato quasi completamente, avendo cambiato maestra, tastierista e diversi cantori, ma sono rimasti inalterati la gioia di ritrovarsi insieme, la passione per il canto e l’impegno a sostenere il servizio liturgico. 

Attualmente il coro è diretto da Giovanni Minuzzi.

Sono presenti con regolarità alle prove settimanali, che si svolgono in chiesa tutti i venerdì sera dalle 21,00 alle 22,30, circa una ventina di cantori, divisi nelle quattro voci principali: soprani, contralti, tenori e bassi. 

Oltre al servizio religioso, il coro ha partecipato ad alcuni recitals, ha animato S. Messe di altre parrocchie e, per non tradire la propria origine, ha “accompagnato” diverse coppie nel giorno delle nozze. 

Inizialmente il coro eseguiva brani del Gen Rosso e del Gen Verde, privilegiando i canti a più voci. Nel corso del tempo ha ampliato il repertorio eseguendo, oltre a canti religiosi tradizionali, brani classici, canti popolari e spirituals. Si esibiscono o a cappella o accompagnati da basi musicali.

AMICI DEL PRESEPIO DI PONTE DI BARBARANO

Il gruppo presepio di Ponte di Barbarano è nato nei primi anni ‘90 con lo scopo di valorizzare il presepio del paese e, contemporaneamente, esprimere il messaggio del Vangelo.

Ogni anno un elevato numero di persone visitano ed apprezzano il nostro presepio meccanico a partire dal 25 dicembre fino alla prima domenica di febbraio.

Inizialmente veniva allestito nella chiesa parrocchiale, successivamente presso la sala delle opere, mentre dal 2019 ospitato in una nuova sala di ben 60 metri quadri esclusivamente ad esso dedicata.

Nel corso degli anni la qualità del nostro presepio è via via migliorata tanto da portare il nostro paese in primis nella Provincia di Vicenza come uno dei migliori presepi parrocchiali (ogni anno sempre nuovo).

Oltre alla particolare cura delle ambientazioni, dei minimi particolari, degli effetti luci e suoni, ci sono tutta una serie di statue rappresentanti vari quadri delle attività e dei mestieri della tradizionale iconografia popolare tutte animate da un movimento meccanico.


ALPINI

A.N.A.

Sezione di Vicenza 

Gruppo Ponte di Barbarano

Il gruppo si è costituito nell’aprile 1970, con capogruppo il dott. Aldo Foletto e 62 furono gli alpini iscritti. 

Il gruppo dispone di una sede propria realizzata con l’utilizzo di un fabbricato recuperato in Friuli.

Scopo della costituzione del gruppo è stato ed è, in primo luogo, mantenere vivo il ricordo di quanti hanno servito la Patria, arrivando talvolta all’estremo sacrificio e lasciandoci in eredità un’Italia unita, il più lungo periodo di pace che la nostra storia ricordi, e un diffuso benessere.

In secondo luogo diffondere tra gli iscritti e i loro familiari e al paese intero tutti i veri valori che danno un senso alla convivenza umana: l’onestà, la laboriosità, la famiglia, il rispetto degli altri e dell’ambiente che ci circonda.

Il gruppo ha anche instaurato un rapporto di reciproca collaborazione con l’amministrazione comunale, per sentirsi utile alla vita del paese. 

  Il gruppo alpini ha anche contribuito alla formazione del gruppo di Protezione Civile del Basso Vicentino, gruppo che è intervenuto fattivamente negli eventi calamitosi degli ultimi anni. E’ stato infine creato un club per gli incontri eno-gastronomici dei soci e contribuire così a rinsaldare i rapporti tra la nostra gente.  

(sotto alcune foto di alpini impegnati durante la magnacurta e dott. Aldo Foletto sulla foto a sx)


GRUPPO DONATORI SANGUE

Il gruppo donatori di sangue di Barbarano, Villaga e Zovencedo è stato fondato nel 1959 e fa parte della Fidas (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue). Esso si compone attualmente di 200 donatori attivi, cioè donatori che donano almeno una volta l’anno, e 50 donatori onorari, cioè donatori che hanno cessato di donare per motivi di età o di salute avendo comunque effettuato un minimo di 15 donazioni.

Nell’anno 2000 il gruppo di Barbarano, Villaga e Zovencedo si è arricchito di 25 nuovi donatori, quasi tutti giovani neo maggiorenni che hanno raccolto l’invito ad esercitare, con il raggiungimento della maggiore età, questo diritto/dovere che è il dono del sangue. Il numero complessivo delle donazioni effettuate nel 2000 dai donatori del gruppo è stato di 383. 

Donare il sangue è un dovere civico, è un concreto atto di solidarietà umana, esalta il valore della vita, abbatte le barriere di razza, religione o ideologia politica.

Per donazioni di sangue e di componenti del sangue si intende l’offerta gratuita di sangue intero o di plasma o di piastrine o di globuli bianchi, previo consenso informato e verifica dell’idoneità fisica del donatore.  

Possono diventare donatori di sangue tutti i cittadini di ambo i sessi, di età compresa fra i 18 e i 65 anni, di peso superiore ai 50 Kg.

Vuoi saperne di più? Il presidente del gruppo di Barbarano, Villaga e Zovencedo, sig. Bellin Giovanni, sarà ben lieto di darti le informazioni che vorrai chiamando al: 0444-886663

SOGIT

Potete trovare informazioni dettagliate sull'Associazione SOGIT al seguente indirizzo:

BIBLIOTECA COMUNALE

Per ogni informazione riguardante la Biblioteca di Barbarano vi rimandiamo al seguenti link:

PROVERBI VENETI

ALCUNI PROVERBI/DETTI POPOLARI VENETI:

De venere e de marte non se sposa e non se parte

Se non ghi nè par la domenega non ghi nè neanca par chialtri dì

Dio misura el fredo secondo i abiti

Tuti i salmi finise in gloria

Neanca questa la xe xo mare

Soa Togna (S. Antonio), soa Piera (S. Pietro), soa Redenta (il Redentore), così nea caliaera ghe xè la poenta (sottinteso la pioggia)

Malvasia: pompame nando casa e nando via

Laora istà e inverno, che te ve finire all’inferno

Soleta che canta porta morte

Pensa e ripensa che xobia vien de Senza (cioè il giorno dell’Ascensione)

Cielo fato a lana, se no piove ancò piove tra na setimana

Alba rossa o vento o gossa

Stano che vien non ghe xè pi’ la mussa e chì che la tien

Da la candelora da l’inverno semo fora, ma se piove e tira vento ne l’inverno semo dentro

Santa Dorotea famela sposare siora e bea

Se non fa fredo de genaro farà fredo de febraro

San Valentin smorsa el camin

Fare el ben e contentarse de quel che vien

Sant’Antonio dala barba bianca, fame catar quel che me manca (cioè il moroso)

Se man non prende canton de casa rende

Falive a levante pagnoche tante, falive a ponente pagnoche niente

Falive a sera tien pronta la caliera, falive a matina tui su el saco e va a farina (pronostici in occasione del fuoco dell’Epifania e del bujeo del 1° marzo)

Te guerni la vaca e el toro te frusta

Nol capise un’ostia

 L’è insembrà col musso

 L’è incrocià co l’oco

 L’è indrio come la coa del mas-cio

 La to testa no la magna nenca el mas-cio

 Le zovani sul paiaro, le vecie sul seciaro

 De aprile fiorisse anca el mango del baile

 El sole de agosto brusa i pai

 A setembre de fruti ghe n’è sempre

 Da ottobre se bate le nose

 Temporae da ponente, gran fracaso ma dano niente

 Vin, pan e soca lassa che fioca

 Merda e acqua santa butane sempre tanta

 Sole de vero e aria de fesura porta l’omo ala sepoltura

Spalar la neve, tèndare e tose e bàtare e nose xe tempo perso.

 Ae done, ai sassi e ai bissi, colpi ciari e fissi.

 Fèmene, cani e bacaeà pi che te bati, pi i vien boni.

 Do fémene e un'oca fa un mercà.

 Do fémene fa un marca', tre fa na piassa.

 Ghe voe sete fémene pa' fare un testimone.

 Sento omani sta in amicissia, do fémene fa barufa.

 Co parla na bea fémena tuti ghe da rason.

 Eà fémena: che eà piasa, che eà tasa e che eà staga casa.

 E fémene xe come e meansane, ghe voe el baston pa farle vegnere su drite!

 E fémane xe come e scorese: o te e moi o te e sofeghi.

 E fémene xe come i schei: pi te ghe n'e' e pi' te ghe ne vorissi.

 E fémene xe come e nuvoe: co e va via xe na bea jornada.

 E fémene xe come i platani: pur de fare e raize e te desfa anca eà strada.

 E fémene xe come e tavanee: co e se taca teo ciucia tuto finche' no te ghe n'e' altro (el sangue).

 E fémene xe come eà carta: costa' pì riciclarla che torghene de nova.

 E fémene xe come e sbrixe: e pi bee e sta sempre co e soche pi' grandi!

 E fémene xe come e sardee: buta' via eà testa el resto xe tuto bon.

 E femene crea eà vita, noialtri ghe eà toemo.

 E fémene ga' bisogno de do animai: un toro in leto e un musso che lavora.

 E fémene xe come on falsin: batarle ogni tanto, guzarle senpre.

 E fémene ghe piase furbire e fasse furbire.

 E fémena xe come l'acua santa: tanto fà poca come tanta.

 E fémene no sa de èssare sentà dessora aea so fortuna.

 Tece, pignate e piati da lavare: fémena cori casa (e va in figa de to mare).

 Trovare na fémena bea e intejente xe come magnare pastisso e pretendere de cagare a strati.

 Xe pi' e fémene che varda i omani che e stee che varda eà t era.

 Libri, fémene e cavai no se presta mai.

 Baso no fa buso.

 Al ciaro de na candea no se stima né dona né tea.

 Assa che eà mojère eà comanda in casa: soeo cussì eà te struca e eà te basa.

 Vèrze scaldà e mojere ritornà no xe mai bone.

 Novantanove maridai fa' sento bechi.

 Conpare de aneo, pare del primo puteo.

 Chi serca cavaeo e fémena senza difeto, no el gavarà mai cavao in staea e fémena in leto.

 Chi voe el pomo sbassa eà rama, chi voe eà tosa caressa eà mama.

 Chi che se marida de carnevae slonga e ganbe e scursa le bae.

 Chi che ga na bea mojère no eà xe tuta sua.

 Chi che se marida vecio sona de corno.

 Chi dise sposa dise spesa.

 Cusina che fuma, dona cativa e coverta rota manda l'omo in maeora de troto.

 El naso dei gati, i zenoci dei òmani e el cueo dee fémene xe senpre fredi.

 E l primo ano se ghe voe tanto ben che eà se magnaria, el secondo se bestema de no verla magnà.

 Leto fato e fémena petenà, eà casa xe destrigà.

 Mèjo na dona bea senza camisa che una bruta co sete camise.

Eà gaina che ghe piase el gaeo, ghe piase anca el so ponaro.

 Vrespe e fèmene, no sta tocarghe el cueo.

 Ocio celeste, ocio de dama; ocio moro, ocio da putana.

 Al son de na canpana (schei) ogni dona se fa putana.

 Scarpe grosse e marìo bruto, va tranquia dapartuto.

 Dona de mondo no ga mai fondo.

 Dona e luna, ora serena ora bruna.

 Dona sconpagnà xe sen pre mal vardà.

 Co l'età l'omo fa pansa e eà fémena fa stomego.

 Co l'età l'omo fa pansa e eà fémena slarga el cueo.

 Fìe da maridar, ossi duri da rosegar.

 Bea in fassa, bruta in piassa.

 Bruta de muso, larga de buso.

 Fin che na bea xe vardà, na bruta xe maridà.

 Dopo i confeti se vede i difeti.

 Ogni fémena xe casta se no la ga chi la cassa.

 E tose lo desidera, e maridà lo prova, e vedove lo ricorda.

 On paeo in piè, na stropa domà e na fémena destirà i porta quanto peso che te voi.

 L'omo maridà porta quatro "p": pene, pensieri, pentimenti e pecati.

 Una dona, omo beato. Do done, omo gato. Tre done, omo santo. Cuatro done, omo mato.

 Cuando che el Signore voe ca stigate el te manda l'ispirassion de torte na

ostaria o de sposarte.

 Signore, fà che no sia beco; se ghe so', fà che no eò sapia; se eò sò, fà

che no ghe bada.

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